Anzitutto un cordiale saluto e un benvenuto che ti possano dire tutta la nostra accoglienza.
Siamo lieti di ospitarti in questa cascina dove speriamo di poterti offrire un clima di fraternità sincera, una vita semplice e non esagerata in nessuno degli aspetti che la compongono: la preghiera, il lavoro, il riposo.
Proprio per meglio esprimere queste cose, con il senso della misura che ne favorisce e custodisce l’autenticità, abbiamo scelto come luogo una cascina.
Troverai delle cose semplici; certo non ci sono tutte le comodità di casa tua: le abbiamo cercate apposta e mantenute così perché ci richiamassero ed aiutassero a far discendere almeno un po’ la nostra vita – le nostre sempre crescenti pretese – rendendola più vicina a chi ha tanto meno di noi.
Se lo vorrai e se sarà possibile, potrai impegnarti in qualche lavoro per provare come è sì fatica, ma anche soddisfazione.
E tutto ciò ti aiuterà a capire, a considerare e a condividere un po’ anche materialmente, la fatica di tanti uomini, donne e ragazzi che qui e nel mondo devono guadagnarsi da vivere con un lavoro ben più duro del mio e del tuo.
Vogliamo lasciarci educare da questa fatica per imparare a rispettare la fatica di ogni uomo, anche rispettando le cose che sono il frutto del suo lavoro, e rispettando la natura che è il grande bene donatoci da Dio perché ne usassimo con rispetto e misura.
Il verde in cui è immersa la cascina, le montagne intorno, ti offrono la possibilità di momenti di svago semplice, non costoso o fatto di cose mirabolanti, non fatto di ammassamenti e di bombardamento che espropriano della propria persona.
Ma se cerchi le radici di tutto questo, troverai che per noi è un desiderio: il desiderio di Gesù. Perché per noi Gesù è un “già” e un “non ancora”.
E se abbiamo dato vita a questa cascina è anzitutto per camminare insieme verso Lui.
Con l’augurio di un rasserenante e gioioso soggiorno, ti salutiamo cordialmente.
don Gabriele e Emilia